Ambiente, accordo di Kyoto: prime critiche dall'Italia

BRUXELLES (Reuters) - La prima crepa nella presa di posizione dell'Unione europea sulla battaglia per il mutamento climatico si è aperta perché l'Italia si è dichiarata insoddisfatta rispetto ad una dichiarazione che riguarda il protocollo di Kyoto. E' quanto riferiscono alcuni diplomatici dell'Ue.

In particolare, l'Italia ha sostenuto di non approvare la parte della dichiarazione - attesa per la prossima settimana dai ministri dell'Ambiente Ue - che impegnerebbe i 15 Paesi coinvolti a ratificare il trattato del 1997 per la fine del 2002.

Alcuni diplomatici hanno espresso il timore che queste riserve dell'Italia rappresentino un primo segnale delle politiche del nuovo governo Berlusconi, che ha in passato manifestato perplessità sull'accordo sull'ambiente che gli Usa hanno già respinto a marzo.

Al meeting di diplomatici Ue che si è tenuto martedì, l'Italia è stato l'unico Paese a sollevare obiezioni rispetto all'impegno dell'Unione ad andare avanti con il protocollo di Kyoto con o senza gli Stati Uniti.

"Quello che stanno dicendo [l'Italia] è che l'Ue deve essere molto aperta e costruttiva con le idee degli Usa", ha riferito una fonte.

Durante le elezioni italiane, Berlusconi aveva dichiarato in un'intervista che Bush aveva ragione a rifiutare la ratifica del protocollo.

La dichiarazione dell'Unione è particolarmente significativa dal punto di vista politico perché sarà l'ultima rilasciata dal meeting dei ministri dell'Ambiente Ue prima delle negoziazioni definitive su Kyoto che avverranno a Bonn in luglio.

Al summit di Stoccolma in marzo, i leader dell'Ue hanno riconfermato il loro impegno di Kyoto e si sono impegnati a lavorare per il successo di Bonn, che condurrà alla ratifica nel 2002.

SOLO UNA MANCIATA DI PAESI HA RATIFICATO IL PROTOCOLLO

Circa 180 Paesi hanno firmato il protocollo di Kyoto, ma in attesa che siano definiti i criteri e le modalità della sua operatività, soltanto una manciata di questi lo hanno ratificato, passaggio formale necessario perché diventi legalmente vincolante.

Il protocollo d Kyoto impegna i Paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra - colpevoli di provocare il surriscaldamento del pianeta - del 5% rispetto ai livelli del 1990 per il 2012.

Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush si è rifiutato di ratificare il protocollo, sostenendo che danneggerebbe l'economia americana. Allora, l'Ue ha avviato un tour diplomatico mondiale per convincere le altre nazioni a partecipare all'accordo di Kyoto. In particolare, l'Unione vuole persuadere il Giappone, il Canada e l'Australia a non seguire l'esempio degli Usa.

Le fonti hanno, comunque, riferito che la determinazione unitaria dei governi a portare avanti il protocollo funzionerà da pressione nei confronti dell'Italia e la costringerà ad accettare la dichiarazione la prossima settimana.

"L'Italia è chiaramente isolata su questo", ha detto una fonte. "Tutti gli altri stati membri [Ue] hanno detto che l'Ue deve ratificare [il protocollo] entro il 2002".

Alcuni diplomatici hanno ipotizzato che la presa di posizione italiana non significa necessariamente che Silvio Berlusconi voglia tirarsi indietro rispetto al protocollo, ma semplicemente risponda a una forma di cautela in attesa della formazione del nuovo governo.

Berlusconi dovrebbe ricevere l'incarico l'8 giugno e giurare prima del vertice Nato di Bruxelles del 13 giugno; la fiducia non sarà votata prima del vertice Ue di Goteborg del 15-16 giugno.

"L'Italia è stata una forte sostenitrice della ratifica, ma c'è un cambio di governo. La situazione tipica in cui ci si comporta con grande attenzione", ha commentato un diplomatico

Venerdì 1 Giugno 2001, 13:08